Larry Imperiale
Larry Imperiale Ë stato il primo americano al Paganello.
Questa Ë Storia. Anzi, l’inizio della grandezza del Challenge Tournement del Paganello.
Certo, forse il freestyle sarebbe comunque cresciuto, in Italia. Forse avrebbe avuto la stessa esplosione. Forse. Ma mi piace pensare che ognuno di noi abbia avuto una parte fondamentale in questa Storia.
Se Larry non fosse approdato sulla riva dell’Adriatico, in uno dei Paganelli pi˘ freddi e stizzosiÖse non si fosse meravigliato di cosa c’era, al di lá dell’oceano, giocatori incredibili, sconosciuti, con dentro una passione devastanteÖse non fosse tornato in America e non avesse parlato di noi, di Clay, di questo torneo che racchiudeva in sé centinaia (alloraÖ) giocatori di ultimate ma anche un manipolo di freestylers assolutamente da vedereÖse non avesse ìcoinvoltoî altri americani, quelli che per noi erano i miti, gli ineguagliabili, quelli che ci guardavamo nei filmati e sospiravamoÖSe non li avesse convinti che sÏ, bisognava andare al Paganello, bisognava non perdersi quel torneo, bisognava attraversarlo, quell’oceano, fisicamente e non solo metaforicamente parlandoÖ
Ecco, mi piace pensare che se Larry non fosse venuto a quel Paganello la Storia sarebbe stata diversa, e forse non saremmo qui, a parlare dei nuovi campioni, dei talenti italiani, di Mondiali fatti in Italia, diÖ
Se Larry non fosse venuto in Italia, a quel primo Paganello, forse altri non sarebbero venuti. Non avrebbero conosciuto noi e noi non avremmo avuto il piacere immenso di stare su una spiaggia a giocare con lui, con Paul Kenny, con i Silvey, con i Sanchez, con i Kruger, con Dave Lewis, con Gina Sample, con Anne Graves, con gli Steve, con Toddy, con Dan piccolo e grande, con Mark Regalbuti, con John & family Titcomp, con Gary, con Alan Caplin, con Bob Boulware, con Judy Robbins, con Pipo speedy Lopez, con Tristan , con Pat Marron, con Tom Leitner, conÖ
E se non fosse venuto Larry, a quel primo Paganello, e poi gli altri a quelli successivi, forse non avremmo avuto gli FPA in Italia, e non avremmo potuto godere della vista di tutti i migliori riuniti su uno stesso carpet rosso, come Paul Kenny lo ha ìbattezzatoî, il mitico ìred carpetî.
E, forse, semplicemente, avremmo avuto tempi pi˘ lunghi nella nostra crescita, e, forse, molti dei nuovi giocatori non ci sarebbero, o forse, alcuni non saprebbero neanche cos’Ë il freestyle.
L’ho giá scritto, da qualche parte, c’Ë una strana storiella sulla casualitá per cui se una farfalla sbatte le ali, magari pioverá nell’Amazzonia, od una cosa simile.
Nella casualitá della nostra Storia Ë Larry quello che ha cambiato qualcosa, dato una svolta alla nostra crescita collettiva.
Sará anche stato 10 volte campione del mondo, sará anche un mito, i suoi roller possono durare in eterno, sará anche quello che chiama il vento e lui risponde, ma per me, Larry Ë pi˘ di ogni altra cosa l’inizio della Storia.